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Panchine Rosse


Foto dal Facebook del Comune di Cecina

Venticinque Novembre. Credo nei simboli, credo nei messaggi e credo anche nel colore rosso che è sangue, che è luce, che è vibrazione. Credo nelle connessioni, nel fare rete, nel diventare e nel divenire. Credo che le panchine rosse si facciano notare, come non sempre riescono a fare le donne che subiscono violenza. Non si fanno notare, perché quella vibrazione di luce stenta a raggiungerle. Il buio, rimangono nel buio di una casa, nel segreto di un non detto, nella distorsione di una bugia, nel sorriso che ingoia lacrime introverse. La panchina, simbolo di riposo, simbolo di respiro, ma anche di incontro. Incontrarsi su una panchina, accorgersi l'una dell'altra, tendersi una mano, chiacchierare. Una panchina come luogo d'incontro che può diventare un luogo fisso, un punto nel centro abitato dove l'invisibile si palesa agli occhi di tutti. La speranza è che quei molti, uomini e donne, vedano e tendano la mano, che le istituzioni non si limitino ai simboli ma investano su centri di accoglienza e aiuto, che le leggi italiane non diminuiscano le pene per gli oppressori e favoriscano la donna nelle sue libere scelte e nella propria disposizione del corpo e della mente. Se oggi siamo ancora a parlare di panchine rosse come simbolo di antiviolenza è perché la violenza sulle donne esiste e non lascia solamente lividi sulla pelle, ma spesso è un abuso psicologico un ricatto economico, una subordinazione che offende la dignità.

In questi giorni, mentre si parla di antiviolenza, ancora molte donne muoiono per mano d'uomo, ancora molte parole ignobili vengono lanciate contro la femminilità nei commenti sui social. Bisogna dire BASTA! Ma basta non basta. Bisogna parlarne, affrontare la problematica nelle scuole, cercare di sensibilizzare i ragazzi a relazionarsi con le ragazze e far sapere alle ragazze come riconoscere una situazione di abuso. Perché non sempre ci si rende conto di stare subendo essendo così abituate dal pensiero comune ad essere docili e ubbidienti. La morte di molte può e deve essere evitata!

Una mia poesia, contenuta nella silloge I colori dentro, è stata letta in data 23 Novembre 2019 per l'inaugurazione di una panchina rossa davanti alla Biblioteca Comunale di Cecina. Si ringrazia la Commissione Pari Opportunità per aver scelto la mia "Lettera all'assassino". Grazie anche a Serena Bertini dell'Artimbanco per averla interpretata. Grazie a tutta la comunità di Cecina per tenermi sempre presente, sempre nel cuore.

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